La sindrome del Colon irritabile dell’intestino irritabile è una condizione molto diffusa e si stima che colpisca circa il 10% della popolazione e con prevalenza nel sesso femminile.
Fa parte del gruppo dei disturbi funzionali gastrointestinali (DFGI) e si caratterizza per l’assenza di patologie organiche. In questo articolo andiamo ad approfondire la sintomatologia, le cause, la diagnosi e alcune terapie. Che cos’è la sindrome dell’intestino irritabil Il congresso di gastroenterologia che si è tenuto a Roma nel 2016 ha stabilito alcuni criteri che defincono questa sindrome, che sono
dolore addominale ricorrente almeno 2 giorni alla settimana, negli ultimi 3 mesi, associato a 2 o più dei seguenti criteri che sono defecazione, modificazione della frequenza di evacuazione e modificazione della consistenza delle feci. Uno degli aspetti tipici di questa condizione quindi è l’andamento cronico che si acuisce per determinate cause ( in particolari alimentari e psicologiche ) con sintomi vari e spesso concomitanti, ma che non sempre sembrano fra loro connessi. I sintomi dell’intestino irritabile
Tra le manifestazioni tipiche di questa sindrome ci sono il dolore e il fastidio addominale con alternanza di stipsi e diarrea che possono essere variamente associati a gonfiore, digestione difficoltosa, nausea, cistite, emicrania, affaticamento, ansia e problemi nella sfera sessuale. I sintomi possono essere più o meno intensi e acuirsi in condizioni di stress. Le cause della sindrome dell’intestino irritabile Non è stato identificato un singolo fattore causale poiché le cause della manifestazione della sindrome dell’intestino irritabile sono molteplici.
Sono stati presi in considerazione fattori biologici tra cui alterazioni della motilità intestinale e della flora batterica, intolleranze o allergie alimentari, utilizzo cronico di farmaci, lo stress etc. Ultimamente è emersa l’importanza dell’alterazione del microbiota, cioè dell’insieme di batteri che alberga nel nostro apparato digerente. La sindrome del colon irritabile parte da condizioni favorenti certamente genetiche poi influenzate da condizioni ambientali. Su queste ultime stanno arrivando risposte importanti dalla ricerca sull’asse intestino-cervello. Era già emerso in letteratura che, nel 30/40 per cento dei casi, il colon irritabile registrava fenomeni infettivi prima dell’esordio dei sintomi.
Oggi è passato il concetto che il contenuto intestinale di batteri (il microbiota) può influenzare l’esordio di questi sintomi aspecifici interessando dall’addome a organi distanti dall’intestino e fino a ora ritenuti non coinvolgibili quali il fegato, i polmoni, il pancreas, la tiroide, il cuore e anche il cervello. Sono recentemente iniziate una serie di valutazioni sulla cura del colon irritabile con terapie che agiscono sul microbiota: antibiotici non assorbibili, probiotici, prebiotici,
simbiotici, fino all’impianto di batteri fecali nell’intestino del paziente con sindrome del colon irritabile». Come si effettua la diagnosi La diagnosi avviene per esclusione, cioè dopo aver escluso con gli opportuni accertamenti patologie organiche che possono avere sintomi simili o sovrapponibili a quelli del colon irritabile.
Nel caso siano presenti quindi sintomi di allarme come dimagrimento, sangue nelle feci, dolore persistente che non si modifica con l’evacuazione, anemia, debolezza estrema, è necessario effettuare le opportune indagini per identificarne la causa in quanto si è di fronte ad una patologia di maggiore rilevanza. In tal caso una visita gastroenterologica indirizzerà il paziente all’esecuzione delle indagini più appropriate ( ecografia, colonscopia, TAC, risonanza magnetica etc).
Link Utili:
L’idrocolonterapia o lavaggio colico è lo svuotamento del colon, attraverso una macchina, si differenzia dal clistere in quanto la soluzione introdotta è superiore.Si tratta di una pratica molto complessa, effettuata solitamente in centri specializzati. Questa pratica è priva di fondamento scientifico e può comportare rischi e conseguenze per la salute.
L’irrigazione transanale o irrigazione retrograda del colon (TAI) è una pratica ideata per assistere l’evacuazione delle feci dall’intestino tramite l’introduzione di acqua nel colon attraverso l’ano.
La pratica risulta di particolare utilità nei soggetti che soffrono di stipsi(particolarmente di tipo ostruttivo) o incontinenza fecale, specialmente se secondaria a malattie neurologiche.
Nei pazienti che soffrono di stitichezza o incontinenza fecale il ricorso ad un regolare utilizzo dell’irrigazione transanale, permette spesso il ristabilirsi ad un alto grado di funzionalità della funzione intestinale stessa. Ciò consente a questi soggetti di sviluppare un’efficace gestione delle proprie funzioni intestinali, programmando e optando sia per il tempo sia per il luogo di evacuazione ritenuti più adatti. ( Wikipedia)
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